
“.. l’ultima notte che dormii a Jomsom, ho ancora vivo il ricordo del braciere sotto il tavolo … ci scaldava durante la cena, il tutto era illuminato da candele di burro di yak, ne riconoscevo il profumo, negli occhi dei miei commensali la felicità, nei miei … la leggerezza del sentirsi nel posto giusto, immensa serenità“ (Giulia)
Sebbene nominalmente parte del Nepal, il Regno del Mustang, grazie alla sua posizione strategica,circondato dal Tibet su tre lati e governato da una famiglia reale tibetana, sopravvive come uno degli ultimi reami dell’antico Tibet.
Chiuso agli stranieri fino al 1991, per ragioni politico-militari e successivamente accessibile solo a piedi con un impegnativo trekking di svariati giorni, nell’ultimo ventennio il Mustang è praticamente rimasto isolato tra le cime dell’Himalaya.
Recentemente è stata completata la nuova strada, sterrata, percorribile in jeep, che consente di raggiungere Lo Manthang, la capitale del piccolo Regno, cinta da mura fieramente erette nel pieno deserto d’altitudine, non che l’apogeo di questo viaggio d’eccezione, che offre la sensazione di vivere una dimensione fiabesca e perduta ancor più nel momento dell’evento del Tiji Festival. Compatibilmente con il numero massimo di visitatori consentito nell’arco dell’anno, considerando che l’ingresso è comunque possibile solo con il pagamento di U$D 500, è da oggi possibile visitare il Mustang senza dover affrontare estenuanti giorni di cammino in alta quota. La nuova strada carrozzabile segue la via carovaniera che per secoli ha consentito il commercio del sale tra India e
Tibet. Attorniati dalle moli maestose del Dhalaugiri e dell’Annapurna, si procede in una fantastica scenografia himalayana: villaggi dalle caratteristiche abitazioni intonacate di terra cruda; piccoli monasteri buddhisti; terrazzamenti coltivati a orzo e grano duro; montagne che si colorano di mille sfumature; una sorridente popolazione locale che vive in una realtà fuori dal tempo.
Pernotteremo per 7 notti in altitudine in hotel e guesthouse. A questo già splendido viaggio, ho voluto aggiungere ulteriori chicche: dalla visita della Valle di Kathmandu e Bhaktapur, dormendo in ottimi hotel, l’omaggio di una sorpresa in Pokhara e il desiderio che ho avuto per me, tempo fa, ora anche per voi, l’ultima cena del nostro viaggio, in un luogo per me affascinante in Katmandu, il Dwarika’s hotel.
Questo è un viaggio di spiccato interesse culturale e paesaggistico in un’area non frequentata dal turismo organizzato di massa con itinerario impegnativo per l’elevata altitudine, le strade dissestate e le spartane sistemazioni di base in Mustang.
Se non siete veri viaggiatori ma semplici turisti siete pregati di non iscrivervi a questa fantastica ed imperdibile esperienza !!!